Oggi sul Fatto Quotidiano la storia Arianna Riva, Alessia Chiuso e Stefania Simula che, stanche del classico abbandono con cui vengono gestiti i siti archeologici in Sardegna hanno preso a cuore il complesso nuragico di Lu Brandali (Santa Teresa di Gallura).
Tre donne per un mix interessante di competenze: Arianna Riva, viareggina, esperta nel mondo alberghiero. Alessia Chiuso, laureata in Beni Culturali all’Università cagliritana, sarda e guida turistica. Stefania Simula è guida e autrice teatrale.
Nel 2012 fanno una proposta al Comune: valorizzare il sito archeologico chiuso da anni.
Si rimboccano le maniche, come affermano al Fatto quotidiano: “Ogni giorno puliamo, piantiamo cartelli segnaletici e facciamo da guide turistiche: siamo tre donne e non ci lasciamo spaventare da niente”
Numeri: nel 2012 poco più di duemila visitatori l’anno, 4 anni dopo più di 16mila. Può essere un esperimento interessante di gestione dal basso dei numerosi siti archeologici sardi?