Parlare con la gente. Ascoltare le storie. Non voltare lo sguardo. Essere comprensivi delle difficoltà altrui, specie ora che tanti amici, conoscenti e sconosciuti sono rimasti al palo, senza lavoro e entrate per sopravvivere. Perdere tempo per gli altri.
Non me ne frega nulla della forma e dei modi, cercatela altrove.
Col mio lavoro giornalistico e comunicativo voglio fare questo, non ho paura di vedere gente, spesso anche amici, che provocano e osteggiano.
Essere sensibili e aperti al mondo, come ricordava Roberta Relli in una bella intervista insieme è un dono che non decidi tu, è la vita che lo sceglie.