Come sempre le feste mettono quel senso di vuoto e malumore che arriva puntualmente.

Alla fine non partirò, rimando tutto a dopo la fine di alcuni progetti che sto seguendo. Staccherò giusto domani. Troppi impegni, troppo lavoro e il primo errore sarebbe partire in giorni come questi, dove più che una vacanza fai un’odissea tra idioti con valigia e caos negli aeroporti. Si parte quando nessuno se lo aspetta.

Scappo in villetta ma porto con me il computer per finire alcune cose.

La vita è troppo breve per buttarsi al Poetto in un giorno come questo. Quando la città si svuota delle urla starnazzanti della massa che se ne va al Poetto per farsi vedere e selfarsi, quando non si vedono all’orizzonte fintevip con tacco everest e fintivip che ululano i propri cazzi davanti ai caffè, e ti riappropri dei suoi spazi e dei suoi silenzi, del rumore del vento, inizia a essere una bella città. Come ora.

Non ho dubbi che sul web ci sarà la solita fiera della classica foto: uova, spiagge, caminetti, bracieri, piatti, tavole, selfie e gamba. È tutto già scritto.  Per me tra mondiali, radio, tornei, eventi in disco, c’è davvero tanto in arrivo, malumore da feste a parte.

Quindi mi parcheggio qui e finalmente aggiorno il mio blog.

Intanto auguri e rompete tante uova di Pasqua.