Insegnare l’informatica. Sembra scontato ma il gap presente nel nostro territorio rispetto al resto del mondo è importante. Allora c’è una buona occasione, organizzata da Sardegna 2050 e Open Campus per sensibilizzare le persone alle competenze digitali, cominciando proprio dai più giovani. Cinque domande secche per capire cosa sia e come funzioni, ancora con lui, Gianfranco Fancello (uno che fa tante cose!)
– Cos’è la Code Week?
Da qualche anno è stata istituita la European Code Week, una settimana dove vengono sviluppate attività di divulgazione della programmazione informatica.
La Sardinia Code Week è uno degli eventi (http://events.codeweek.eu) che fa parte di questa settimana europea ed è costituita dalla realizzazione  di 38 laboratori pratici e totalmente gratuiti localizzati in 10 città e paesi diversi della Sardegna, finalizzati a sensibilizzare tutta la popolazione sarda  sull’importanza della programmazione e sullo sviluppo delle competenze digitali, a partire da quelle più semplici ed elementari.
I docenti, tutti volontari, metteranno a disposizione dei partecipanti le loro competenze informatiche , insegnando  i rudimenti della programmazione nei diversi linguaggi e facendo in modo che tutti, anche i più piccoli o più anziani, possano essere in grado di accedere al mondo del “Coding”.

– Dove e come si svolge?
I laboratori si tengono questa settimana da sabato 10 a domenica 18 ottobre: i centri coinvolti sono Cagliari, Nuoro, Sassari, Alghero, Dorgali, Cala Gonone, Sanluri, Assemini, Quartu Sant’Elena ed Arborea. Rispetto allo scorso anno, dove le attività erano state concentrate su Cagliari, quest’anno abbiamo voluto diffondere la partecipazione a tutti i territori della Sardegna, in modo da allargare la base di utenti e far arrivare messaggi e competenze di innovazione tecnologica anche in luoghi dove tali messaggi spesso tardano ad arrivare o non arrivano per niente.

– Chi organizza?
L’idea è dell’Associazione Sardegna 2050 e di Open Campus, che già lo scorso anno avevano con successo promosso l’iniziativa. Quest’anno si sono affiancate la Fondazione Banco di Sardegna che come main sponsor ha sostenuto l’iniziativa (e che qui ringrazio pubblicamente) e la Regione Sardegna, che ha creduto fortemente in questa iniziativa e che ne seguirà gli sviluppi anche nelle fasi successive.
Devo però, nello specifico, ringraziare sia tutti i docenti volontari che animeranno i laboratori (sono decine di persone che con entusiasmo hanno aderito) sia alcune persone senza le quali questa settimana non sarebbe mai nata, ovvero Raffaella, Simone, Alice, Nicola e Patrizia, vere anime della Sardinia Code Week.

– Quali sono i motivi di interesse?
Favoriamo l’ingresso a tutti in un mondo che spesso riteniamo essere astruso e complicato e del quale ci serviamo solo come utenti: in questo caso invece possiamo essere protagonisti. Quante volte abbiamo usato un software, o un’app del cellulare che avremmo voluto cambiare o modificare? Attraverso questi laboratori vengono forniti i primi rudimenti di programmazione o (per i livelli superiori) competenze informatiche di buon livello, al fine di diffondere quanto più possibile la cultura della programmazione. Oramai l’informatica ha assunto un ruolo fondamentale in molte delle nostre azioni quotidiane, per cui avere delle basi di alfabetizzazione digitale diventa essenziale per poter essere meno passivi.

– A chi è rivolta?
Ovviamente a tutti, nessuno escluso. Tutte le informazioni con i link ai diversi lavoratori li trovate su http://www.sardegna2050.it/?page_id=1277.  Naturalmente sarà bene individuare i laboratori più adatti al proprio livello di competenza ed ai propri interessi. Ci sono diversi livelli di partenza,  per cui ognuno può autonomamente individuare i laboratori più adatti: si parte dai bambini delle scuole primarie fino ad arrivare alle persone più anziane. Uno dei messaggi che intendiamo dare è proprio quello che l’informatica è per tutti, nessuno escluso.