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Lunedì dei lunedì

l lunedì dei lunedì.
Volo da Cagliari alle 7, arrivo alle 8, alle 9,10 già al pc. Esci alle 18,20, un’ora di traffico impazzito, quaranta minuti di supermercato e devo ancora comprarmi la marmellata “solo zuccheri della frutta”. La pelle segnala allergie. Ho ancora due o tre orette di lavoro da fare tra testi da redigere, report e musica da ordinare per una serata qui.

Non mi lamento, è la vita che ho scelto. Prendo ogni singola cosa come esperienza e la vivo attimo per attimo. O forse questa vita mi ha ingoiato e nemmeno vedo i colori e i contorni. Forse mi ha rotto i coglioni e bisogna tirare a dadi e ricominciare a sfidarla.

Poi ci sono i ricordi del weekend in Sardegna, delle belle persone incontrate, delle storie ascoltate e il piacere di cambiare sempre prospettiva e non annoiarsi.
C’è più gusto a essere imbruttiti(xi).

Settembre, ti amo!

Adoro settembre da sempre, l’estate per me dovrebbe durare due mesi.

Settembre è il clima giusto, le ripartenze, i tramonti, i riabbracci, i nuovi progetti e le promesse, i nuovi amici e amori, le feste di paese, il giorno di scuola, il campionato, i pomeriggi in campagna e le ultime puntate al mare.

Settembre, palla al centro: è il mio vero capodanno.

Città vuote

Centro di Cagliari, giornata indecisa, nuvole e maestrale, i cagliaritani sono assenti. Siamo soli, io che corro con una maglia gialla evidenziatore di una vecchia corsa e quelle poche anime di turisti che si aggirano sperduti tra le vie del centro. Già questo rende l’atmosfera bella e surreale.
Sento il rumore del vento, il profumo del mare, ci sono i beccheggi delle barche e un po’ di traffico. Mi sento straniero nella mia città, ma forse questa non è nemmeno la mia sola unica città, oramai è una delle tante. Ma questa giornata di nuvole e vento riconcilia tutt

Aspettando settembre

Appaio antipatico al pensiero unico dilagante e alla massa nonché ai teorici del maretuttiigiorni che fotografano ogni loro presenza quasi fosse un timbrare il cartellino (e lascallò, siate originali) se dico che più dell’estate AMO l’autunno?

Che più delle spiagge tipo formicai e scogli di Peppino assaltati da orde di bagnanti incuranti di qualsiasi forma di buona educazione e stile, dei gaggi e delle famiglie caddozze, AMO le spiagge vuote e quel clima malinconico che ti sa dare settembre?

Quel non so spiegare che a me piace da Dio e che mi fa essere sempre estraneo alle mode, alle masse e al mondo.