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Stefano e Giancarlo e la loro MyLAN, rete e dati sempre con te!

Amici che fanno (cose interessanti), la mia rubrica periodica. Amici di lunga data, conosciuti in quel bel mondo fatato che si chiamava Liceo Scientifico Pacinotti di Cagliari, una scuola che ha ospitato generazioni di cagliaritani e non.

Come sempre succede anche le amicizie “fanno dei giri immensi e poi si ritornano”. Ah, no, quelli erano gli amori di Venditti, ma va bene lo stesso. Ci si conosce, si cresce, ci si perde di vista e poi, quasi per caso, ci si ritrova. Non solo tramite Facebook, come è accaduto a tanti.

Così scopro che Giancarlo Cherchi e Stefano Cau, ingegneri con varie skills, hanno aperto da anni una bella attività che si chiama YouAndTech. Così scopro che hanno viaggiato e fatto belle cose in giro in un campo interessante come l’innovazione. E allora, perché non intervistarli visto che stanno per partecipare al salone dell’innovazione Sinnova, in programma il 3 e 4 ottobre a Cagliari? Presto detto, ci siamo visti e abbiamo chiacchierato.

Giancarlo e Stefano, come nasce YouAndTech?

Dal desiderio di creare qualcosa di personale molto ambizioso, non la solita azienda tecnologica locale, ma un modo di vivere la tecnologia, un’azienda che vuole creare “la tua nuova tecnologia”. 

Mi ha incuriosito la scelta di un nome molto friendly, facile e simpatico. Che avvicina le persone alla tecnologia. Come mai? E quale filosofia si nasconde?

L’origine del nome è un po’ bizzarra! Nasce infatti dal delirio onirico del nostro CTO che, in preda a un’influenza, si svegliò con le tre parole magiche in mente. Colpito dall’accostamento delle parole “You”, “and” e “tech”, che lasciavano intendere una relazione tra l’uomo e la macchina, tra le persone e la tecnologia, decise subito di acquistare il dominio internet e, da quel momento in poi, tutto ha iniziato a prendere forma. La forma che avevamo da sempre immaginato.

C’è sicuramente una filosofia dietro al nome e all’azienda. L’idea è di diventare un punto di riferimento che renda accessibile a tutti la tecnologia, intesa come mezzo che alimenta il progresso dell’umanità. Il logotipo racchiude tutti i tre elementi: la persona che avverte un bisogno, la lampadina che accende l’idea e una soluzione tecnologica che si fonde con la persona, in modo da creare un tutt’uno con la tecnologia.

A questo punto, la domanda nasce spontanea e ci serve per capire meglio. Di cosa vi occupate in particolare?

Ci occupiamo di tecnologia a trecentosessanta gradi, ma in particolare la decliniamo in alcune aree principali: software hardware e firmware, impianti reti e sistemi di telecomunicazioni, networking e security, passando per la didattica e formazione, gestione e organizzazione aziendale, e intelligenza artificiale. I nostri servizi principali sono consulenza, progettazione e formazione tecnologica.

Specie per noi adulti, quanto è difficile star dietro alle innovazioni oggi e soprattutto trasmetterle alle persone?

Sicuramente non è semplice, ma per noi diventa naturale grazie alla ricetta per star dietro alle innovazioni: la passione. Mettere la giusta passione in ciò che si fa, ti dà una grande carica che poi si riesce a trasmettere in modo molto naturale alle persone. 

Esperienze concrete da raccontare. Ci sono progetti che vi hanno particolarmente “emozionato”? Problemi risolti con efficacia? 

Cerchiamo di emozionarci sempre, perché è importante trasmettere agli utenti l’emozione dei nostri prodotti. In particolare però ci ha emozionato MyLAN, un nostro prodotto che vogliamo lasci un segno tangibile e che abbiamo realizzato prima di tutto per soddisfare le nostre esigenze.

Sarete a Sinnova2019 con YTMyLAN, ci spiegate intanto come mai avete deciso di partecipare?

Parteciperemo al Salone perché è da tempo che il nostro CEO assilla tutti in azienda, in particolare il nostro CTO, con l’idea di condividere le nostre soluzioni tecnologiche innovative in un contesto che ci permetta di esprimere al meglio i nostri valori e le nostre capacità: quale miglior modo, dunque, se non quello di impegnarsi nella più importante manifestazione del territorio? Vogliamo raccontarci e raccontare la nostra Visione della tecnologia e magari il nostro CTO si sentirà un po’ meno assillato!

A questo punto mi dovete dire cosa sia questo YTMyLAN. Ci ho messo anche del tempo a capire come si pronuncia bene… Uaitimylan, giusto?

Esatto! MyLAN è una tecnologia innovativa che permette di avere sempre con noi in modo semplice e sicuro la nostra rete e i nostri dati. Ci permette di accedere da ovunque ci troviamo a tutti i dispositivi nella nostra rete: PC stampanti, telecamere, smart TV, NAS, tanto per citare i più comuni. Così possiamo avere sempre con noi in modo ultra sicuro i nostri dati e di poterli condividere soltanto in nostra presenza. Grazie a un piccolo tag delle dimensioni di una moneta da due euro, il dispositivo potrà accertarsi della nostra presenza e impedire l’accesso non autorizzato. Se perdiamo o dimentichiamo il dispositivo, nessuno potrà accedere ai nostri dati e se ci prova saranno immediatamente cancellati in modo irrecuperabile.

Quali problemi, alla fine, risolverà MYLAN? Perché poi è questo che la gente vuol sapere!

Pensiamo che aiuterà a risolvere diversi problemi. Prima di tutto avere con sé il proprio ufficio e i propri dati, senza essere fisicamente sul posto, ma da qualsiasi parte del mondo (per ora) e magari dell’universo nel prossimo futuro. Basta una connessione internet e la voglia di girare il mondo e lavorare. Inoltre, ci permette di avere i nostri dati al sicuro e condividerli temporaneamente solo in nostra presenza, senza dover inviare documenti dal contenuto riservato che possono uscire presto  al di fuori del nostro controllo.

Andiamo avanti, spoileriamo! Progetti per i prossimi mesi?

Ci sono un po’ di cose in cantiere. L’innovazione tecnologica non ti permette di rilassarti troppo! Sicuramente proseguiremo con la reingegnerizzazione di YTMyLAN usando hardware dell’ultima generazione, in modo da essere ancora più pratico e performante. Poi continueremo a portare avanti un altro progetto che sarà svelato prossimamente, quindi continuate a seguirci!

Com’è una vostra giornata tipo? Quanto tempo dedicate alla formazione, aspetto cruciale in un mondo così veloce e competitivo?

Difficile descrivere una giornata tipo, anche perché abbiamo una concezione del lavoro diversa dal convenzionale. Non ci piace il concetto di ufficio dalle 8 alle 18. Anzi, non ci piace proprio l’ufficio fisso! Il nostro ufficio è dinamico, può essere all’aperto, da un cliente, in uno scantinato, in hotel. Quello che conta sono le idee e soprattutto realizzarle. In effetti anche MyLAN nasce da una nostra esigenza: avere sempre l’ufficio con noi anche quando non ci siamo fisicamente. Poi aggiungiamo che il lavoro deve essere soprattutto divertimento. Divertirsi mentre si fa il proprio lavoro è un’altra componente fondamentale per il successo di un’azienda.

Perché spesso la tecnologia viene vista come un rischio e come un modo per demansionare le persone fino a mandarle a casa?

Uno dei principali rischi è legato al fatto che la tecnologia tende a favorire l’allontanamento dal mondo reale in favore di un mondo virtuale, una sorta di “quinta dimensione”. Inoltre, la tecnologia può creare eccessiva dipendenza e comportare rischi concreti, come l’essere vittima di maleintenzionati o sfruttare le tecnologie per commettere illeciti o reati veri e propri. Per questo motivo, fare tecnologia al giorno d’oggi richiede particolare riguardo alle problematiche della sicurezza e della privacy delle persone.

Dove ci porterà la tecnologia? Quali sono le possibili novità che vedremo nei prossimi 5-10 anni?

Ci porterà sempre più lontano e le novità che ci aspettano sono tantissime. Basta solo pronunciare alcune parole come IoT (Internet of Things), cybersecurity, blockchain, artificial intelligence, big data. Ne vedremo delle belle! E noi cercheremo di stare sempre sul pezzo dando il nostro contributo.

…E Stefano e Giancarlo dove saranno tra 5 e 10 anni?

E’ sempre difficile prevedere il futuro, soprattutto nel mondo della tecnologia, dove domani è già molto diverso da oggi. Usando la fantasia, potremmo essere su una barca tecnologica, sulla luna, su un angolo remoto della galassia o anche nella nostra terra, magari in una sede non convenzionale o futuristica! Ma, a prescindere da luogo, una cosa è certa: saremo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, utile, che possa essere di aiuto a noi e alle future generazioni.

Ci vediamo a Sinnova e, se volete sapere qualcosa di più, visitate www.youandtech.it! 

Vita con uno smartphone

Ebbene sì, devo ammetterlo. Da quando ho cominciato a rivedere il mio rapporto con lo smartphone sono cambiate diverse cose, e in meglio.
Pensavo di non poterne fare a meno, incollato anche per lavoro e abituato a portarmelo e usarlo ovunque.

Ho disattivato le notifiche, ho nascosto i contatti che non sopportavo (ebbene sì, ci sono), ho allontanato fisicamente lo smartphone quando lavoro e mi devo concentrare su qualsiasi cosa, compreso aver ispirazione per scrivere o far musica, ho iniziato a darmi anche alla noia.
Ho iniziato anche a concentrare chiamate, mail e messaggi, a educare i miei contatti, a non rispondere subito.

I tempi come questi ci sottopongono a un attacco tecnologico e un’ansia da risposta su cui bisognerebbe riflettere. E io mi son messo in gioco, ben sapendo che mi stessi ammalando.

Il tempo si è allargato e lo stress diminuito. Come per magia.

Ho imparato a scegliere chi seguire, a dare stop alle discussioni, a riservare parole ed energie. Sono a buon punto e chi è più attendo se ne sarà accorto.

Certo, non chiuderò i profili o eviterò altre azioni. Adoro la comunicazione e questo strumento. Mi serve per informare sh dove mixerò, quando va in onda la trasmissione su Radio Sintony o per far sapere anche dei miei progetti e iniziative.

Sarei un bugiardo a dire che i social non mi piacciono, che non mi ami condividere e raccontare esperienze, viaggi, sensazioni, provocare discussioni o cose che faccio e che tramite smartphone e social ho incontrato tante persone bellissime con cui son nate anche belle amicizie.

So di essere una pecora nera perché creare contenuti scritti o pensati é più difficile di condividerli e subirli. Anzi, difficilissimo. Genera anche invidia e l’accusa di stare sul piedistallo. Ti mette a rischio contatti e amicizie. Gli equivoci sono continui. Eppure è una forma di generosità, almeno la vedo così.

E le persone importanti della mia vita se hanno bisogno di me continuano a seguirmi o mi scrivono, aspettando anche le risposte.

Ogni strumento va governato e non subito. La tecnologia può darti una mano o ammazzarti.
Lo smartphone è uno strumento geniale, una invenzione assurda, con una serie di stimoli e opportunità creati ad arte per non fartene staccare. Ma la bellezza della realtà e la vita e il piacere di incontrare le persone, pur con la fatica di una vita complicata, restano ancora uniche e speciali.

In Sardegna nessuno crede nei social?

 

Qualche ora fa mi hanno girato un’intervista a un giovane scappato dall’Isola perché, leggevo, «qui nessuno crede nei social».

Le esperienze fanno benissimo e se ha trovato il suo Eldorado non posso che fargli i complimenti, anche se fare confronti tra realtà di milioni abitanti e opportunità con quattro gatti come noi, è davvero difficile.
Riprendo la sua frase «qui nessuno crede nei social»: è davvero così? Siamo così arretrati su questo fronte? In termini di innovazione siamo sempre stati dei pionieri. Manovriamo il web da tempi non sospetti e siamo una delle poche regioni in Italia dove qualcosa si muove davvero.

Vorrei comunque mostrargli una bella lista di attività, aziende e istituzioni locali che che seguo e nei social ci credono eccome. Investono fondi e chiamano pure persone che ne seguono la comunicazione. Altri magari non possono. Altri magari non percepiscono, ma arriveremo anche a quelli, ne sono sicuro.

Bisogna però sporcarsi le mani: qualcuno spieghi alle aziende e alle istituzioni, ai negozi, le opportunità dei social (e della comunicazione in genere), trasmetta la propria passione ed esperienza, si proponga seriamente, come provo sempre a fare con possibili clienti.

Credere nei social significa cambiare totalmente la visione della promozione che hanno tanti, legata ancora agli spot tv e agli spazi sui giornali, agli slogan “i migliori siamo noi” e quant’altro. Ma il risparmio e le possibilità sono davvero infinite. Tocca a noi, sul campo, conquistare la fiducia e i clienti. È come un’eco di montagna. Qualcuno lo sentirà.

Diceva un tale: io non aspetto clienti, io li creo.